Primo. Tre richieste di finanziamento all'Universita', per
15 mila e 500 euro ciascuna, corredate da 150 firme di
studenti (nome, cognome, facolta', numero di matricola)
palesemente false, messe nero su bianco dalla stessa mano.
Secondo. I presentatori delle richieste dicono di non aver
mai conosciuto l'esistenza di tali domande, di non averle
mai presentate ne' firmate. Terzo. La documentazione e'
misteriosamente sparita dagli uffici dell'ateneo di via Po.
Sono gli ingredienti di un giallo amministrativo all'Universita'.
Al centro, i fondi per «attivita' culturali, sociali e
ricreative 2003-2004» assegnati agli studenti. Si tratta di
un bando del Senato studenti che aveva a disposizione oltre
200 mila euro per progetti presentati da gruppi di almeno 50
ragazzi. Il 10 ottobre 2003 vengono consegnate tre
richieste, protocollate il 14: «Al Magnifico Rettore, Area
Servizi agli studenti, via Bogino 9». «Gruppo Ateneo» chiede
15 mila e 500 e. Sulla documentazione risulta presentatore
uno studente di Giurisprudenza, DenisMARTUCCI;
un collega di facolta', MB, risulta il «supplente». Il
gruppo «Circolo giovani» chiede identica cifra:
presentatore agli atti MB, supplente Denis MARTUCCI.
Infine, il gruppo «Gupo»: stessa somma, ancora MARTUCCI delegato
sulla carta, e B. supplente. A ciascuna domanda sono
allegate 50 firme di studenti. Evidentemente vergate dalla
stessa mano. I progetti arrivano alla Commissione Bilancio
del Senato Studenti, formata da studenti, e presieduta da
Davide Moratti, studente anch'egli. All'unanimita', la
commissione decide per un parere negativo, proprio per
quelle firme taroccate. Successivamente, il Senato studenti
da' via libera ad altri 23 progetti regolari. Terzo
passaggio. In questi giorni si scopre che le pratiche
taroccate sono sparite dagli uffici dell'Universita'.
Restano solo le copie che Moratti e qualcun altro s'erano
portati a casa. Domenico Careggio, capo degli «Affari
generali» dell'Area Servizi Studenti d'ateneo, conferma:
«Qualcuno ha sottratto la documentazione. Ho denunciato
tutto al mio superiore. I nostri uffici non sono stati
forzati: qualcuno ha approfittato di un momento di
distrazione. Le pratiche non erano sotto chiave, ma sulle
scrivanie». Ieri Moratti ha deciso di rendere nota la
faccenda: «E' diventata troppo grave per tacere. Le
scorrettezze sono troppe. L'ateneo prenda provvedimenti». MARTUCCI e
B. cascano dalle nuvole. Ripetono: «Qualcuno ha
falsificato anche le nostre, di firme. Non abbiamo mai
presentato queste richieste. Ora valuteremo se rivolgerci al
giudice». MARTUCCI:
«Si tratta di firme cosi' grossolanamente fasulle che solo
un imbecille potrebbe consegnarle. Qualcuno m'ha fatto un
brutto tiro». Bertello: «A raccogliere 150 firme vere, a
Palazzo Nuovo, si impiega niente. Qualcuno ha usato i miei
dati a mia insaputa». \
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